Sassari & Hinterland – Novembre 2014
“Fresche sonorità pop-rock per la musica sarda”
C’è chi sulla musica sarda ha speso fiumi di parole nel descrivere le sue origini, peculiarità, i suoi timbri caratteristici e la sua evoluzione nel corso del tempo. C’è anche chi le ha dedicato diversi tributi, uno su tutti il grande Fabrizio De André, capace di descrivere la nostra Terra come pochi altri hanno saputo fare (nella sua variante gallurese). Ed infine c’è chi si fa interprete di una nuova wave in grado di portare la nostra concezione di musica in un alveo decisamente più moderno. I Niera sono parte di questa nuova generazione di artisti che, protesi verso il futuro, non rinnegano le proprie origini e hanno fatto della canzone in sardo uno strumento per raccontare l’ampio spettro del sentire umano. Tutto nasce il 12 Settembre, una serata ad Ittiri con alcuni amici. Sul palco allestito nella piazza del paese si esibiscono questi 7 ragazzi, non più così ragazzi, con una grinta ed energia tali da lasciare sbalorditi. Il pubblico formato da giovanissimi, giovani, così come da persone più mature è coinvolto, partecipa, canta e prende parte a questo grande spettacolo durante il quale i Niera snocciolano uno dopo l’altro i pezzi del loro primo album omonimo in circolazione già da qualche mese. Quello che si chiama amore a prima vista. Poco dopo li abbiamo ritrovati a Sassari il 9 Ottobre scorso alla presentazione live acoustic presso le Messaggerie Sarde. La prima impressione è stata confermata. Ci sanno proprio fare.
Siamo andati quindi a trovarli e abbiamo scambiato con loro quattro chiacchiere riguardo questo interessante progetto musicale che, sebbene completamente autoprodotto, riporta l’etichetta della neonata Menhir Records di Alghero, casa distributrice della quale abbiamo parlato nei numeri precedenti. Innanzi tutto ci incuriosisce il nome: Niera. Da dove nasce? Antonio Faedda, il tastierista del gruppo (con alle spalle un’intera vita dedicata alla musica), ci spiega un pò l’origine. Si tratta di un termine coniato insieme all’ideatore dei testi Salvatore Chessa: nell’antichità “Sa Niera” era niente altro che il luogo dove veniva conservato il ghiaccio durante i mesi più caldi, proprio per mantenere in fresco gli alimenti. Così Niera è un modo per esprimere il rinnovamento, la freschezza della lingua sarda, non un sistema linguistico morto e ormai in disuso ma un mezzo vivo in grado di trasmettere e descrivere ogni tipo di concetto. Parlando invece delle melodie, ci si accorge di come l’intento sia nel modo più assoluto quello di andare oltre quelli che sono i confini della Sardegna, di esportare questa musica anche nel resto del continente, un po’ come hanno fatto i Tazenda.
I Niera costruiscono quindi le loro armonie su una serie di stilemi tipici del pop-rock più moderno, rifiutando la banalità o il tradizionalismo forzato e spingendosi nella ricerca di un suono che sia allo stesso tempo orecchiabile ed espressivo. L’evocazione dell’attimo attraverso il suono avviene non solo con l’impiego delle immancabili chitarre e basso (suonate rispettivamente da Salvatore Chessa, Alessando Damini e Antonio Doro) ma anche attraverso l’utilizzo imponente di tracce al sintetizzatore e tastiera (Antonio Faedda e Angelo Pinna) che un po’ ci riportano indietro ai magici anni ’80, con le ottime percussioni di Alberto Santoru a chiudere il cerchio. È difficile poi non menzionare anche la voce del cantante dei Niera, Luca Mascia. Un vero portento che per certi versi ricorda l’estensione di un altro
grande cantante sardo scomparso diversi anni fa, ovviamente parliamo di Andrea Parodi. Ma le similitudini si fermano qua, Luca possiede un proprio stile che ben lo distingue da molti altri artisti presenti sulla scena locale e nazionale. Per avere un’idea di quello di cui stiamo parlando consiglio a tutti di cercare su YouTube il primo videoclip realizzato dal gruppo sul singolo intitolato No est fatzile.
Diretto tra Ittiri e Roma (con riprese di Giacomo Zara e Francis J.D’Costa) mostra quelle che sono le potenzialità di questa band che è già a lavoro sul prossimo videoclip così come sul prossimo album. Le idee non mancano di sicuro. Siamo in chiusura, ringraziamo calorosamente i Niera per la disponibilità augurando loro il meglio. Potete continuare a seguirli sulla loro pagina Facebook, così come sul loro splendido canale YouTube.
di Frank M. Roche
fonte: Sassari&Hinterland – Novembre 2014